L'analisi preliminare della situazione di fatto in cui un’azienda, un ente pubblico, un’associazione o un privato si trovano ad operare, risulta fondamentale e strategica prima di definire un percorso volto alla riduzione o all'azzeramento della propria impronta ecologica. Capire bene il modello quotidiano di comportamento, le dinamiche di produzione di beni o servizi, è determinante per definire un nuovo modello operativo attento agli aspetti della sostenibilità ambientale
Le azioni da svolgere e i dati da raccogliere per stimare l'impatto ambientale di un’attività sono molteplici. Risulta strategico quindi, impostare un metodo di raccolta dati snello ed efficace nel tempo. Solo un’attenta attività di interpretazione dei dati, che si è in procinto di raccogliere, può ridurre il tempo da dedicare a questa attività, individuando quelli veramente significativi e scartando quelli inutili o inutilizzabili.
Per poter arrivare ad una stima verosimile e certificabile dell'impronta ecologica di un’azienda, un ente o un edificio privato, è necessario adottare un modello di calcolo riconosciuto dalle normative. Questi modelli sono vari ed è importante identificare quello più adatto alla tipologia di attività e alla tipologia di edificio in cui viene svolta, o un servizio viene offerto, o un bene prodotto. I modelli di circolarità servono sia in logiche di comunicazione nei confronti del cliente o utilizzatore finale, sia in logiche di valutazione in termini assoluti dell'impronta ecologica e della sua riduzione.
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