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In linea con gli obiettivi europei al 2030 di abbattimento del 55% delle emissioni di CO2 e al 2050 di azzeramento delle emissioni, ogni settore produttivo si sta adeguando al pacchetto Fit for 55. I dati sulle emissioni europee riportano un contributo di C02 da parte degli edifici pari a circa il 36% sul totale e del 40% del consumo di energia.
Che strada indica il Parlamento Europeo:
Il testo approvato dal parlamento UE prevede che la classe di efficienza energetica G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori. E rispetto alla proposta della Commissione europea prevede target di efficienza energetica più alti: per gli edifici residenziali esistenti, classe E entro il 2030 e classe D entro il 2033 e neutralità assoluta entro il 2050 , per gli edifici non residenziali e quelli pubblici le stesse scadenze sono anticipate di tre anni. I nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero dal 2028, ma per i nuovi edifici occupati, gestiti o di proprietà delle autorità pubbliche la scadenza è anticipata al 2026. Tutti i nuovi edifici per cui sarà tecnicamente ed economicamente possibile dovranno dotarsi di tecnologie solari entro il 2028.
Ogni paese membro sarà libero di adottare le proprie deroghe e sanzioni. Un nuovo fondo per le ristrutturazioni è in arrivo dal Parlamento europeo.
Dal momento di recepimento della direttiva scatta il divieto di utilizzare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili come le caldaie a gas, sia per i nuovi edifici che in caso di ristrutturazione, con una eccezione: i sistemi di riscaldamento ibridi e le caldaie certificate per funzionare con fonti rinnovabili non ricadono nel divieto. Inoltre la direttiva prevede che già dal 2024 siano vietate le agevolazioni per l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili.
Il governo italiano:
Nelle scorse settimane l’Aula della Camera dei deputati del governo italiano ha approvato la mozione che lo impegna «ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione della disciplina nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche».
Le normative europee stanno arrivando, inizia ora la definizione del piano degli interventi per il tuo edificio.