Europa a impatto climatico zero entro il 2050. E’ questo l’ambizioso obiettivo posto dall’UE che a luglio 2021 ha adottato il pacchetto climatico “Fit for 55”. Il pacchetto indica la via per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obbiettivo di arrivare alla “carbon neutrality” per il 2050.

Per raggiungere questi obiettivi le azioni previste rivedono completamente le politiche energetiche e le emissioni dei settori produttivi secondo vari criteri che toccano i trasporti, gli edifici e la produzione di beni e servizi.

Il pacchetto propone 13 proposte legislative su energia e clima; tra queste importante è il caso dell’ETS il mercato che regolamenta l’emissione di carbonio ed il sistema di scambio e compensazione, rivisto con obiettivi decisamente più ambiziosi rispetto al 2005, momento in cui si è avviato il mercato.

Sul mercato delle quote di emissione contabilizzate in appositi registri in tonnellate equivalenti di C02, si scambiano i diritti di emissione, le aziende che emettono meno della quota assegnata hanno diritto di vendere le quote non emesse. Diversamente chi produce più C02 può acquistare crediti per la compensazione.

Per ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 si deve agire su settori strategici, dalle energie rinnovabili all’efficienza energetica, alla prestazione energetica in edilizia, all’utilizzo del suolo.

Le aziende che vogliono rimanere al passo con gli obiettivi UE si devono attrezzare per adeguarsi ad un mercato che nei prossimi anni prevedrà il calcolo della footprint per i prodotti ed i servizi offerti.

Attualmente per i settori non strategici esistono dei protocolli volontari a cui le PMI possono aderire per raggiungere i criteri di sostenibilità con una visione agli obiettivi al 2030 e al 2050. Sempre più clienti e beneficiari finali chiedono infatti l’adesione a protocolli che certifichino la sostenibilità delle aziende.

Prima di arrivare alla compensazione delle quote di CO2 le aziende possono agire sulla riduzione dei consumi investendo nelle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica.

EffettoNIDO può aiutare le aziende a calcolare l’ impatto ambientale attraverso un’analisi energetica e dei consumi e indirizzare verso i percorsi più virtuosi e convenienti da intraprendere.