Il 21 gennaio 2021 è entrata in vigore la nuova direttiva sulle acque destinate al consumo umano che anche l’Italia dovrà recepire entro il 2023, l’obiettivo è di assicurare ai cittadini buona qualità e sicurezza dell’acqua per uso potabile, aggiornando i limiti per alcuni inquinanti, andando ad agire sulla condizione delle reti e sulla promozione dell’uso d’acqua di rubinetto.

In Italia si consuma molta acqua, secondo paese per il prelievo di acqua potabile per abitante in Europa (dati ISTAT). Questo conto sui consumi è anche dovuto alla dispersione della rete di distribuzione, spesso vecchia o carente di manutenzione, che porta dispersioni medie del 42% con picchi nel sud Italia e nelle isole.

Ma il nostro paese ha anche il primato di consumo di acqua minerale in bottiglia con 200 litri pro capite consumati all’anno contro una media europea di 118 litri.

Questo vuol dire produzione di CO2, produzione di rifiuto e potenziale dispersione in ambiente di plastiche e microplastiche, ma anche una spesa ingente per le famiglie italiane.

Bere acqua di rubinetto è sicuro e fa risparmiare

Nel 2019 la spesa media delle famiglie per la fornitura dell’acqua in abitazione è in media di 14,62 euro mentre circa il 28% delle famiglie italiane esprime poca fiducia nel bere acqua di rubinetto perché preoccupati dalla presenza di inquinanti.

Una famiglia che beve acqua del rubinetto riduce del  70% il consumo di acqua in bottiglia e risparmia circa 10 kg di rifiuti a testa all’anno. Una famiglia di 3 persone arriva a risparmiare 280 euro all’anno. 

L’acqua di rubinetto è buona, sicura, e ci fa risparmiare